17/12/10

Indie Zone: recensione Fiumedinisi

Link: indie-zone.it

Arrivati al quarto disco i siciliani Marlowe sono divenuti una band matura e con un bel po’ di esperienza alle spalle.
Entrati a far parte della scuderia di Paolo Messere, dopo la via dell'autoproduzione, ci presentano un lavoro che difficilmente passerà inosservato. Fiumedinisi è un crogiolo di influenze. Dell'entroterra (Cesare Basile, che da tempo segue il progetto) anche se si scorgono sonorità vicine a Hugo Race, che passano per la gioventù sonica e arrivano all'oscurità dei My Bloody Valentine. Canzoni notturne, tra incanto e disincanto, che ci conducono in un paesaggio oscuro e obliante.
Melodie ipnotiche a fare da contorno a poesie sussurrate all'orecchio, affogate in dilatazioni e riverberi fluttuanti (“Fino alle Ossa”, “2 Maggio”, “Devo tutto alla notte”). Un disco che procede diretto senza intoppi anche se con poche variazioni di tema. La stumentale “Dalla Terra”, seguita dalla riflessiva e lenta “Di fame, di madre” ci porta alla chiusura con “La stanza di Veronica” un vortice di energia onirica che esplode, nello sfogo finale, in pura elettricità. Una buona prova che va ad arricchire un panorama sempre più variegato, grazie anche a etichette come la Seahorse.

Mike "Evol" Montagano

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